Criptosporidiosi
Le spore ( oocisti ) dei criptosporidi, una volta assunte per via orale dai vitelli, ( acqua, ambiente, foraggi ) diventano attive.
Ne bastano molto poche per liberare gli sporozoiti che colonizzano le cellule epiteliali che rivestono i villi intestinali per poi manifestare la malattia.
La contaminazione avviene per via orale o da acqua , dagli alimenti o da un ambiente contaminato dove possono persistere da 2 fino a 6 mesi. La criptosporidiosi si può manifestare anche al 3°-5° giorno di vita ma la maggior parte si ha a 2 settimane d’età. È una patologia molto contagiosa che si manifesta con diarrea, anoressia e disidratazione anche se raramente porta la morte del vitello, sempre ché non intervengano infezioni di origine secondaria ( coli, etc…e/o virali). Il decorso va dai 4 ai 18 giorni e a seconda di quanto e come i villi dell’intestino vengono colpiti, cambierà l’aspetto della “ diarrea “ ( chiara, scura, etc…). L’andamento è fortemente condizionato dallo stato del sistema immunitario così come il decorso. L’espulsione delle oocisti avviene attraverso le feci già al 16° giorno di vita.
La principale forma di profilassi è
- l’igiene dell’ambiente, ossia impedire che il vitello assuma le oocisti
- un sistema immunitario adeguato a seguito di una corretta assunzione di colostro di buona qualità (NUTRICOL IGG>18%)
Coccidiosi
L’infezione avviene normalmente per via orale ( oro-fecale ) e si diffonde con le oocisti mature. La trasmissione avviene direttamente o attraverso gli alimenti i foraggi e/o l’acqua.
L’organismo riproduce nell’intestino dell’ospite migliaia di oocisti che vanno a contaminare l’ambiente attraverso le feci.
In adeguate condizioni come temperatura, umidità e ossigeno, le oocisti maturano all’interno del vitello tra 3 e 7 gg e diventano in grado di infettare l’animale.
Ogni oocisti matura contiene otto “ sporozoiti”, ciascuno dei quali è in grado di entrare in una cellula intestinale dell’animale dopo l’ingestione oocisti e così via. Il 70 % circa avviene nell’intestino tenue, dove avvengono i danni maggiori ai villi intestinali.
Le conseguenze normali includono: una perdita della superficie di assorbimento durante l’intestino tenue e una ridotta capacità di assorbire nutrienti necessari.

Nei vitelli in crescita la coccidiosi ha un forte impatto negativo sulle future performance produttive delle bovine, bufale, capre e pecore da latte.
In tutte le specie e nella maggioranza dei casi si evidenzia solo feci liquide e perdita di peso. Le infezioni subcliniche, infatti, sono le più costose poiché i giovani animali in crescita ( vitelle, bufalette, caprette ed agnelle ) non sfruttano il “ picco di crescita” nel momento di maggior necessità ovvero nel post svezzamento.